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Edizione di Martedì 8 Marzo – ultimo aggiornamento 15:35

Monza: debellata la banda della truffa del falso carabiniere.

In un colpo deciso contro la criminalità che mira agli anziani, i carabinieri del Nucleo Investigativo di Monza hanno smantellato una banda specializzata in truffe che ha agito con spregiudicatezza e metodi ingegnosi. L’operazione ha portato all’arresto di quattro individui, di cui il presunto capo è un 41enne napoletano. L’accusa che pende su di loro è quella di associazione a delinquere finalizzata alla truffa.

Il modus operandi adottato da questa banda criminale ha mostrato una raffinata strategia nel prendere di mira le persone anziane, sfruttando la paura e la vulnerabilità di questo segmento della popolazione. Il metodo utilizzato è quello tristemente noto della telefonata del falso carabiniere o avvocato, una tattica subdola che ha portato a numerosi episodi in diverse regioni dell’Italia settentrionale.

L’azione criminale ha coinvolto quattro individui con ruoli distinti. Il presunto capo, un napoletano di 41 anni, è stato identificato come il “centralinista”, responsabile di effettuare le chiamate e coordinare l’operazione. Accanto a lui, un complice di 30 anni, anch’esso napoletano, che svolgeva il ruolo di procurare le auto a noleggio e di trasportare i proventi delle truffe nella città partenopea.

Gli altri due membri della banda, rispettivamente di 47 e 61 anni, agivano come “emissari”, recandosi personalmente dalle vittime per riscuotere il denaro. Un appartamento milanese, situato nella zona della stazione Centrale, è stato individuato come la base operativa degli “emissari”.

Il periodo dei fatti contestati si estende dal novembre 2022 al febbraio 2023, durante il quale la banda ha orchestrato otto truffe nelle regioni della Lombardia e del Piemonte. La cronologia degli eventi evidenzia una pericolosa sequenza di azioni da parte dei truffatori, che agganciavano le vittime e le “accompagnavano” telefonicamente nel tragitto dalla loro abitazione alla banca. Questa tattica mirava a impedire alle persone raggirate di chiamare immediatamente parenti o le forze dell’ordine, mantenendo il controllo sulla situazione.

Uno degli episodi ha visto la banda riuscire a ottenere la consegna di 10mila euro da una vittima, anche se, fortunatamente, le forze dell’ordine sono riuscite a recuperare la somma durante un’operazione guidata dal maggiore Luca Mechilli.

Il triste stratagemma della banda prevedeva un contatto iniziale telefonico con la vittima da parte di un individuo che si spacciava per carabiniere o avvocato. Questa figura ingannevole informava la vittima di una presunta richiesta urgente di denaro da parte di un familiare coinvolto in un incidente stradale o in una situazione giuridica delicata. Una volta conquistata la fiducia della vittima, questa veniva successivamente contattata da un emissario, spesso presentatosi come dipendente di uno studio legale, incaricato di riscuotere la somma richiesta.

L’operazione delle forze dell’ordine ha portato all’arresto dei quattro membri della banda, ma ha anche messo in evidenza la necessità di continuare a sensibilizzare la popolazione anziana riguardo a questo genere di truffe. La collaborazione tra le forze dell’ordine e la prontezza di azione sono fondamentali per contrastare il dilagare di tali attività criminali che minacciano la sicurezza e la serenità degli anziani.